Nel giro di qualche anno nel nostro Paese il coniglio è diventato un animale da compagnia, conquistando anche il terzo posto nella classifica degli animali più diffusi nelle nostre case dopo il cane e il gatto. Ma la moda del coniglio come animale da compagnia, in Italia, è iniziata una decina di anni e si è affermata negli ultimi quattro o cinque. Negli Usa, il passaggio da “carne bianca” ad animale d’affezione è avvenuto prima, ma non in tempi antichi: risale infatti agli anni ’80 del secolo scorso e solo nel 1988, in California, venne fondata la House Rabbit Society, che poi divenne la “casa madre” e l’associazione modello per tutti gli appassionati.Con “coniglio” si intende quello europeo, Oryctolagus cuniculus, appartenente alla famiglia dei lagomorfi (cui appartengono anche le lepri e i pika) e non dei roditori, come si pensa comunemente. I vari tipi, nano, gigante, ariete, angora, rex, testa di leone e molti altri – ne sono stati contati quasi 60 – sono delle razze, selezionate artificialmente, ma tutti, compresi quelli “da carne”, fanno parte della stessa specie. E tutti possono essere ottimi animali da compagnia, la taglia infatti non è rilevante.
Purtroppo i motivi per i quali la maggior parte delle persone prende un coniglio non sono sempre corretti. Spesso è una scelta di “ripiego”: scartati il cane, perché troppo impegnativo, e il gatto, perché può causare danni, si passa al coniglio, considerato “facile da tenere” e senza esigenze mediche ed esistenziali.Il coniglio nano è invece un animale che necessita di cure specifiche; infatti, non può essere esposto al sole per molto tempo e deve essere visitato almeno ogni 6 mesi in occasione dei vaccini, da un veterinario esperto in animali esotici.I vaccini, seppure non obbligatori, sono due da effettuare con regolarità e con puntualità : contro la mixomatosi e contro la malattia emorragica virale. Entrambe le malattie, se contratte, non hanno cura.La scadenza dei vaccini è semestrale per uno ed annuale per l’altro, quindi i richiami possono coincidere con le visite di controllo.
Il coniglio inoltre è un animale sensibile, intelligente, vivace, affettuoso e con una sua personalità, diversa da individuo a individuo; di conseguenza non può vivere sempre in gabbia ed ha bisogno di relazioni affettive, di gioco e di un’alimentazione specifica.
Il coniglio da compagnia inoltre è un animale generalmente sociale, cioè in natura vive in gruppo, in una colonia, ed è raccomandabile non lasciarlo sempre solo. Chi pensa di avere poco tempo da dedicargli è meglio che ne adotti due, magari prendendoli da cuccioli: nonostante non siano soliti chiedere manifestazioni d’affetto esplicitamente come potrebbe fare un gatto o un cane, molti conigli hanno un comportamento molto aperto e disponibile all’affetto che gli viene manifestato. Quando avvertono l’esigenza di mangiare, non è un caso che vengano ai piedi del padrone a domandare cibo, alzandosi sulle zampe posteriori o alzando il muso. I conigli sono in genere molto pacifici; ottimi animali da compagnia, non recano particolari disturbi, sono molto puliti e vivono in determinati spazi da loro selezionati e opportunamente “marchiati”, anche più volte, strusciandosi col muso. È inoltre da ricordare che il coniglio è molto selettivo per quanto riguarda l’alimentazione: per esempio, trovandosi davanti del sedano e del prezzemolo, potrebbe scegliere o uno o l’altro a seconda del suo gusto, nonostante siano entrambi due alimenti tipici della sua alimentazione.
L’alimentazione naturale è costituita da erba, fieno, radici e cortecce. Essendo erbivoro mangia però verdure di tutti i tipi, ad esempio sedano, carote o cicoria.Questi alimenti naturali sono ricchi di fibra, hanno uno scarso valore nutritivo e richiedono una masticazione prolungata. Per questi motivi mantengono in salute la dentatura e stimolano correttamente la funzionalità dell’intestino, fornendo tutti gli elementi nutritivi necessari. Gli alimenti a base di semi e d i cereali (come pane, biscotti, pasta, ecc.), al contrario, sono poveri di fibra, cosa che danneggia la dentatura (malocclusioni) e causa un malfunzionamento dell’intestino, in quanto l’apparato digerente del coniglio non è in grado di assimilarli correttamente e la fermentazione di questo tipo di cibi può causare meteorismo e successivo blocco gastro intestinale e coccidiosi (una delle maggiori cause di morte nei conigli da compagnia).Inoltre esistono dei mangimi confezionati per lui che per essere adatti devono avere delle caratteristiche particolari ovvero devono essere ricchi di fibre (maggiore del 18%) e poveri di semi e cerali.
La corretta alimentazione del coniglio è quindi composta da fieno in quantità abbondante, verdura fresca e pulita (ad esempio radicchio, insalata, sedano, finocchio, carote e foglie di carota), in quantità pari a circa 250-300g per kg di peso del coniglio stesso ed acqua sempre a disposizione.
È importante lasciare questo cibo sempre a disposizione dell’animale in quanto l’apparato digerente del coniglio è a digestione continua ed un digiuno prolungato per più di 12 ore apre la porta a patologie molto serie che possono anche portarlo alla morte.
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La compagnia di un coniglio è quindi sicuramente gradevole, ma, come per tutti gli animali, è bene tenere in considerazione le sue particolari esigenze e necessità.